I lavori in porcellana di Margrieta Jeltema conducono questo materiale a superare definitivamente i suoi limiti. I soggetti nascono sulla base di modelli di carta, da cui si distanziano sempre più per diventare qualcosa di unico. Possono essere ciotole, ma anche fiori o una semplice mano. Le forme si intrecciano con significati e associazioni, le quali nascono in modo del tutto individuale da parte dell’osservatore - proprio dopo che lo stupore per la tenerezza venga sostituito dalla gioia della scoperta. Così sformata, sgualcita, sfrangiata la porcellana nega sé stessa. Simula flessibilità e morbidezza - e solo quando la si tocca questa illusione scompare. L’inganno dei sensi trova qui il suo apice, poetico ed ispiratore.
Porcelain.
I stretch it, paint it, fold it, going to the limits of its strength, fragility and transparency.
It often leaves me in desperation because of its fragility.
It often leaves me in desperation because of its fragility.
It leaves me breathless with the feeling of happiness to see its fragile intensity.
30.8.10
29.8.10
song of loneliness
CERAMICS - working with porcelain; folding it, bending it, writing and drawing on it, loving it, making it mine!
23.8.10
selected for the Gold Coast International Ceramic Award 2010
CERAMICS - working with porcelain; folding it, bending it, writing and drawing on it, loving it, making it mine!
Subscribe to:
Posts (Atom)